Avvertenza: questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per ulteriori informazioni o per negare il consenso all'installazione di tutti o di alcuni cookie si veda l'informativa sui cookie.

25
Gio, Apr
Advertisement

Il cambiamento climatico contrastato con il GPL

Attualità
Tipografia

Il GPL si conferma prodotto ecologico per fronteggiare i problemi del cambiamento climatico e della qualità dell’aria.

Il Presidente di Assogasliquidi (Federchimica), Arzà: “Si inseriscano nella Legge di Bilancio misure a favore del GPL per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni”.

Un confronto tra veicoli Euro 6 di media cilindrata mostra come le auto a GPL siano caratterizzate da fattori emissivi di ossidi di azoto, particolato atmosferico e anidride carbonica sensibilmente inferiori rispetto a quelli relativi ad auto alimentate con carburanti tradizionali.

Nello specifico, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) prodotte dalle auto a GPL sono del 55% inferiori rispetto a quelle alimentate a benzina e del 96% più basse di quelle alimentate a diesel.

Le emissioni di particolato (PM2.5) sono più basse nelle auto a GPL: dell’8% rispetto alla benzina e dell’11% rispetto al diesel.

Le auto a GPL risultano più ecologiche anche dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2), con riduzioni di circa il 14% rispetto alle analoghe a benzina.

Sono questi i dati che emergono dall’ultimo aggiornamento dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera realizzato da ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, con riferimento al trasporto stradale, dati diffusi oggi nell’ambito del convegno organizzato a Roma: “I fattori di emissioni delle autovetture e degli impianti di riscaldamento: il ruolo del GPL”.

Nel corso del convegno è stata posta l’attenzione anche al settore del riscaldamento domestico che – insieme a quello della mobilità – presenta la necessità di interventi di riduzione dell’inquinamento atmosferico. Anche per tale comparto, il GPL si conferma come combustibile a basso impatto ambientale.

Uno specifico studio condotto da Innovhub, i cui risultati sono stati oggi approfonditi, aveva già realizzato una comparazione sulle caratteristiche emissive degli apparecchi domestici impiegati per il riscaldamento alimentati con diverse tipologie di combustibile: gas, GPL, gasolio, pellet e legna da ardere.

I risultati ottenuti hanno confermato la grande differenza tra i diversi combustibili ed il forte impatto di pellet e legna sulla qualità dell’aria qualora utilizzati negli impianti ad uso domestico.

Le differenze tra i diversi combustibili si riscontrano anzitutto analizzando le emissioni di particolato (PM), l’inquinante di maggior rilievo: gli apparecchi a gas naturale e GPL registrano valori pressoché nulli di emissioni di particolato rispetto al pellet, indipendentemente dalla qualità degli apparecchi e dal pellet utilizzato; lo stesso si può dire per le emissioni di Benzo(a)pirene.

Oltre al Particolato, gli apparecchi a pellet registrano incrementi che vanno da uno a due ordini di grandezza anche nelle emissioni di monossido di carbonio (CO), ossidi di zolfo (SOx) e ossidi di azoto (Nox).

“Per questo – ha affermato Arzà - riteniamo necessaria l’implementazione di misure che riducano l’impatto ambientale del settore dei trasporti e del riscaldamento domestico, promuovendo l’utilizzo di prodotti ecologici: il GPL rappresenta senz’altro una tra le soluzioni di più immediata e facile adozione

Le risorse nazionali di biomasse devono essere giustamente impiegate al meglio a favore dello sviluppo di un’agricoltura rispettosa del territorio e dell’ambiente: c’è spazio, a nostro avviso, per un utilizzo ambientalmente coerente di tali risorse in impianti diversi da quelli domestici e per i quali le tecnologie consentono il controllo specifico delle emissioni”.