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Ven, Apr
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REPowerEU: l’Europa risponde alla crisi dell’energia

Attualità
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La Commissione europea ha presentato il 18 maggio il piano REPowerEU, in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato mondiale dell’energia causate dall’invasione russa dell’Ucraina.


Il piano mira ad affrontare la crisi climatica e alla trasformazione del sistema energetico europeo per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili della Russia: usati da questa come arma economica e politica costano ai contribuenti europei quasi 100 miliardi all’anno. 
Le misure agiscono su risparmio energetico, diversificazione dell’approvvigionamento energetico e una più rapida diffusione delle energie rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nelle case, nell’industria, nei trasporti e nella generazione di energia elettrica. L’azione finanziaria avverrà attraverso i piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri, che saranno aggiornati con i nuovi obiettivi e i nuovi fondi.
Per centrare gli obiettivi di REPowerEU servono 210 miliardi di investimenti supplementari entro il 2027. Già disponibili 225 miliardi di euro sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf). Intanto la Commissione ha proposto di aumentare la dotazione finanziaria dell’Rrf di 20 miliardi sotto forma di sovvenzioni, provenienti dalla vendita di quote di emissioni del sistema ETS (Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione). 
L’attuale quadro finanziario pluriennale prevede già investimenti fino a 100 miliardi nelle energie rinnovabili, nell’idrogeno e nelle infrastrutture. Attraverso trasferimenti volontari all’Rrf potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi di euro dai fondi di coesione e 7,5 miliardi dalla politica agricola comune. La Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all’invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l’innovazione in calendario per l’autunno 2022, portandoli a circa 3 miliardi. 
Già istituita una task force nell’ambito della direzione generale Energia, operativa dal 1° giugno. È composta da tre unità: Matthew Baldwin, direttore generale aggiunto e Ditte Juul Jørgensen, direttrice generale per l’Energia, sotto la supervisione politica della commissaria per l’Energia Kadri Simson. Si occuperanno di domanda globale e negoziati internazionali, rapporti con Stati membri e paesi limitrofi, relazioni internazionali.

RISPARMIARE ENERGIA
Il risparmio energetico, sostiene la Commissione, è il modo più rapido ed economico di far fronte all’attuale crisi energetica e far diminuire le bollette. Propone quindi di rafforzare le misure di efficienza energetica a lungo termine, tra cui un aumento dal 9 al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica fissato dal Fit for 55 connesso al Green Deal europeo. Risparmiare energia adesso ci aiuterà ad affrontare le sfide dell’inverno: una comunicazione dettaglia i comportamenti che potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio a breve termine. Gli Stati membri sono invitati ad avviare campagne di comunicazione rivolte a famiglie e industria, oltre che ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come aliquote Iva ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, l’isolamento degli edifici e gli apparecchi e i prodotti efficienti sotto il profilo energetico. Non manca la definizione di misure di emergenza in caso di interruzione dell’approvvigionamento.

DIVERSIFICARE L’APPROVVIGIONAMENTO
L’Ue collabora da diversi mesi con partner internazionali per diversificare l’approvvigionamento, ed è riuscita, sottolinea, a garantire livelli record di importazioni di GNL e maggiori forniture di gas via gasdotti. Con la piattaforma per l’energia vuole consentire acquisti comuni volontari di gas, GNL e idrogeno (anche rinnovabile) aggregando la domanda, ottimizzando l’uso delle infrastrutture e coordinando i contatti con i fornitori. C’è l’intenzione di spingersi oltre: riproducendo l’ambizione del programma di acquisto comune dei vaccini, la Commissione valuterà di sviluppare un meccanismo di acquisto congiunto che negozi e concluda contratti di acquisto di gas per conto degli Stati membri aderenti. Prenderà inoltre in considerazione misure legislative che impongano agli Stati membri di diversificare nel tempo l’approvvigionamento di gas.

ACCELERARE LA DIFFUSIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
REPowER prevede inoltre di aumentare dal 40 al 45% l’obiettivo al 2030 per le rinnovabili nell’ambito del pacchetto Fit for 55. Previsto il raddoppio della capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e l’installazione di 600 gigawatt entro il 2030; pannelli solari sui tetti con l’introduzione graduale dell’obbligo di installarli sui nuovi edifici; raddoppio del tasso di diffusione delle pompe di calore e integrazione dell’energia geotermica e termosolare nel teleriscaldamento e di riscaldamento collettivo; obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto internamente e 10 milioni importate entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nei trasporti e nei settori industriali difficili da decarbonizzare; piano per il biometano per produrre 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, anche attraverso la politica agricola. Inoltre, semplificazione, per affrontare lentezza e complessità delle procedure di autorizzazione dei grandi progetti e una modifica della direttiva sulle rinnovabili affinché siano riconosciute di interesse pubblico prevalente.