Alfa Romeo Giulietta 1.4 Distinctive GPL Omvl
È stato il nostro test più lungo. L’Alfa aveva 147.400 km, quasi tutti fatti a gas ai quali si sono sommati i 1.626 della nostra prova. Quattro giorni resi impegnativi dai lunghi trasferimenti e dalla partecipazione all’Ecorally, con percorsi tortuosi da affrontare anche ad andatura sostenuta. Abbiamo superato i 149.000 km senza rilevare malfunzionamenti o problemi all’impianto GPL OMVL.
La berlina compatta del Biscione nel 2010 riportò in auge la denominazione storica apparsa dal 1955 al 1977 su uno dei modelli Alfa Romeo più amati, la Giulietta. Piace il design di Lorenzo Ramaciotti del Centro Stile Alfa che combina soluzioni stilistiche di pregio con l’impronta sportiva. Seduce il frontale: il classico trifoglio con al centro l’imponente “scudo” e la linea filante con tetto spiovente che conferisce un’area da coupé e rende armoniche le forme della vettura, lunga 435 cm e larga 180. Apprezzati pure particolari come le maniglie delle portiere posteriori nascoste all’estremità del finestrino o il disegno degli spoiler.
Stile curato anche nell’abitacolo, dove i riferimenti al passato sono molti: plancia con fascia in tinta con la carrozzeria, comandi a bilanciere sotto la radio, cruscotto con quattro elementi circolari. Rende attuale quest’ultimo il display digitale centrale che, però, delude per dimensioni e definizione. In compenso la variante trasformata conserva i dati di autonomia residua e del consumo istantaneo e medio del computer di bordo, valori omessi nella versione bi-fuel ufficiale di Alfa Romeo perché meno precisi con l’alimentazione a gas. Altra differenza è la presenza del commutatore/indicatore livello gas nel vano portaoggetti alla base della consolle centrale che ospita pure il pulsante DNA, tecnologia che consente di scegliere la modalità di guida preferita: “D” Dynamic per rendere più sportiva la risposta di motore ed ESP, più diretto lo sterzo ad assistenza elettronica e attivare il differenziale elettronico Q2, “N” Normal per ottimizzare consumi e favorire il comfort di marcia e “A” All Weather per maggiore trazione sui terreni scivolosi.
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La posizione di guida ideale si trova con facilità regolando sedile e volante in altezza e profondità. Finiture e assemblaggi sono di buon livello, con qualche carenza nella parte inferiore dell’abitacolo, e ci sono centimetri in abbondanza per i passeggeri davanti. Dietro limita il comfort il divano con la parte centrale rialzata. Il piacere dell’estetica comporta altre piccole rinunce, come l’abitacolo poco luminoso dovuto alla linea di cintura alta o la scarsa visibilità posteriore causata dal ridotto lunotto. Il bagagliaio ha una capacità di 350 litri, estendibile a 1.045 e rimasta invariata dopo l’adozione del serbatoio toroidale da 40 litri (32 effettivi), al posto della ruota di scorta, che assicura autonomie superiori ai 300 km con potenziale di 400 km.
Suscita più entusiasmo il 4 cilindri 1,4 litri MultiAir, 170 CV e 250 Nm di coppia massima a 2.500 giri/minuto. Per un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,8” e una velocità massima di 218 km/h. Prestazioni quasi invariate dopo la conversione con il kit a iniezione sequenziale fasata di OMVL, il Dream XXI Injection System. Un impianto pensato per i motori di ultima generazione, con una calibrazione ottimale delle iniettate sviluppata per non penalizzare le performance e non compromettere valvole e relative sedi. Obiettivo raggiunto: i responsabili dell'Azienda padovana dichiarano di non avere mai registrato problemi in oltre 140.000 km. Di certo l'erogazione a gas è stata efficace durante la nostra prova, compresi i tratti percorsi ad andatura sportiva sui tornanti degli Appennini. Il tracciato tortuoso ha messo in risalto le doti dinamiche della compatta italiana, merito delle sospensioni McPherson nell'anteriore e multilink nel posteriore supportate da barre stabilizzatrici e ammortizzatori tarati su un assetto sportivo capace di assorbire le asperità del terreno. Voti elevati vanno pure all'insonorizzazione, allo sterzo diretto, all'impianto frenante e al cambio a 6 velocità, sempre preciso negli innesti.
Buone notizie anche da emissioni e consumi: calo degli inquinanti e della CO2, che scende da 131 a 121 grammi/km. Quanto alla “sete” del 4 cilindri i dati ufficiali dichiarano nel ciclo medio 5,7 l/100 km di benzina e di 7,5 l/100 km di GPL, valori che nei nostri 1.626 km si sono tramutati rispettivamente in 7,2 l/100 km e 7,85 l/100 km. Tradotto in denaro, la spesa reale a benzina di 0,117 euro/km scende a 0,0495 a GPL con un risparmio superiore del 50% che ci ha permesso di spendere solo 91 euro per fare 1.626 km (18,32 euro per i 156 km a benzina e 72,69 per i 1.470 a gas). Differenza che permette di recuperare i 1.400 euro della conversione in 25.000 km (con benzina a 1,7 euro/l e GPL a 0,61 euro/l). E ciò valutando i valori dichiarati, mentre con quelli reali occorrono assai meno km.
La Giulietta 1.4 MultiAir da 170 CV Distinctive è in listino a 26.450 euro, 27.850 con la trasformazione. Contro i 26.150 euro della bi fuel ufficiale, la 1.4 TB che, però, è meno potente (120 CV), ha prestazioni inferiori (206 km/h e 10” da 0 a 100 km/h) e, come abbiamo verificato in un precedente test drive, consuma (8,3 l/100 km a GPL) ed emette più CO2 (134 g/km). A favore della Giulietta OMVL il duello con la rivale a gasolio, la 2.0 JTDm da 150 CV in vendita allo stesso prezzo del modello trasformato (27.850 euro) e con una spesa chilometrica superiore (0,065 euro/km) considerando il poco realistico il consumo dichiarato di 4,2 l/100 km. Ricordiamo che la versione Distinctive è l'allestimento base per il motore 1.4 da 170 CV (in alternativa c'è la Exclusive a 27.850 euro) con un'ottima dotazione di sicurezza che le è valsa 5 stelle nei crash test EuroNcap grazie a 6 airbag e ai numerosi dispositivi elettronici per la prevenzione degli urti. Di serie sono pure il clima bi-zona, l'impianto hi-fi con comandi al volante in pelle, gli specchietti riscaldabili, i fendinebbia, lo Start/Stop e in cerchi in lega da 17”.