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Tue, Apr
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Auto ecologica: no al bollo…

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…per promuovere la mobilità a basso impatto
Come promuovere la mobilità a basso impatto? La misura più gradita è l’esenzione dal bollo: un risparmio che si tocca con mano e un balzello in meno.

La soluzione è semplice e la copertura finanziaria, che tanto preoccupa chi ci governa, non è un problema insuperabile.

Un calcolo per realizzare questa forma di incentivazione fiscale, a vantaggio di chi sceglie di spostarsi in modo ecologico, è stato effettuato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nell’ambito di una ricerca sullo sviluppo dell’auto a gas, il mezzo ecologico più diffuso.

La disciplina statale consente alle Regioni di esentare i veicoli a doppia alimentazione (GPL-benzina o metano-benzina), nuovi o convertiti in post-vendita, dal pagamento del bollo per un numero massimo di 5 anni (DL n. 262/2006, art. 2, commi da 60 a 62). Poche Regioni hanno recepito la norma e la maggior parte di queste solo come misura temporanea.

Ma dove è stata adottata in modo permanente, gli effetti si sono fatti sentire: in Piemonte, le vendite di auto nuove a gas sono aumentate del 210% nel 2013 rispetto all’anno pre-intervento (2007) a fronte di un trend nazionale del +100% sullo stesso periodo.

Ecco perché la Fondazione ha proposto l’applicazione della legge su tutto il territorio nazionale, mantenendo gli stessi requisiti su veicoli beneficiari e periodo di esenzione (5 anni).

La contabilità della misura non riguarderebbe gli elettrici che già godono di 5 anni di bonus: è stato stimato quasi un raddoppio della domanda annuale di mercato alla fine del terzo anno di esercizio. Immatricolazioni e conversioni passerebbero rispettivamente da circa 196.000 e 117.000 (stima fine 2014) a 420.000 e 280.000; e, tenendo conto del’esenzione, il minor gettito ammonterebbe a circa 300 milioni.

La copertura? Attraverso una revisione in chiave ecologica della tassazione automobilistica. Con un aumento del bollo sui veicoli più inquinanti, alla fine del triennio sarebbe sufficiente un incremento medio di circa l’8% sulle autovetture di classe Euro 3 o inferiore.

L’applicazione di uno stesso aumento percentuale alle tariffe nazionali garantirebbe il rispetto dello stesso principio ambientale posto a base della proposta di esenzione per i veicoli a gas: un Euro 0 con potenza elevata (120kW) pagherebbe circa € 30 in più, un Euro 3 con bassa potenza (50 kW) subirebbe un aumento molto più contenuto (circa € 10). Purtroppo non è per ora andata a buon fine la proposta legislativa dell’On. Daniele Capezzone, che va proprio in questa direzione…

Un plauso intanto va alla Toscana, che con la finanziaria 2015 ha introdotto l’esenzione triennale dal bollo per tutti i veicoli (indipendentemente da categoria euro e potenza) trasformati a GPL o metano tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2015 (collaudo entro il 31 gennaio 2016). Stanno utilizzando il bollo auto per premiare gli eco automobilisti, anche Basilicata, Liguria, Lombardia, Puglia e Umbria, il già citato Piemonte e le Province Autonome di Bolzano e Trento.

 

Come sono stati fatti i calcoli

È stato considerato un bollo medio di € 180 sulle auto a gas e di 250 sull’intero parco circolante, in quanto si ipotizza che:

in linea con le stime dello studio e con la realtà del mercato attuale, le immatricolazioni e le conversioni a gas si concentrino su veicoli di media potenza (79kW);

i veicoli trasformati a gas di qualunque età paghino una tariffa pari a quella applicata alle vetture di ultima categoria euro, come stabilito dalla vigente disciplina.

Ricordiamo che dal 2007 le tariffe sono proporzionali alla potenza delle auto (più che proporzionali se si superano i 100 kW) e inversamente proporzionali alle categorie ambientali euro (Euro 5 paga assai meno di Euro 0).

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