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Sab, Mag

Bus, treni e autotreni: arriva l’idrogeno

Attualità
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L’Unione Europea si è prefissata l’obiettivo di conseguire la neutralità in termini di emissioni CO2 entro il 2050 e sta attuando politiche di decarbonizzazione che coinvolgono ogni settore.

Tra i vettori energetici con un ruolo di prim’ordine nel futurodell’energia e dei trasporti certamente c’è l’idrogeno e le esperienze in questo senso sono sempre più numerose. 
A partire da Hydron, il primo bus a idrogeno completamente Made in Italy, presentato a settembre e costruito e progettato in Umbria da Rampini SpA, realtà imprenditoriale innovativa situata in provincia di Perugia a Passignano sul Trasimeno. Totalmente alimentato a cella combustibile a idrogeno, è lungo 8 metri, trasporta sino a 48 persone ed ha un’autonomia di 450 chilometri, grazie al serbatoio idrogeno da 10,8 kg. 
Alcuni anni fa – dichiara il direttore generale Fabio Magnoniabbiamo fatto una scelta precisa e, per l’epoca, controcorrente: non costruire più autobus diesel. Scelta compiuta in tempi non sospetti che sollevò, nel settore industriale, non pochi dubbi. La gamma di prodotti che abbiamo presentato (insieme a Hydron anche due modelli elettrici, Sixtron ed Eltron, ndr) è il nostro orgoglio, frutto di investimenti in ricerca e innovazione e testimonianza che l’industria italiana è viva ed è in grado di esprimere l’eccellenza. 
Anche il trasporto ferroviario punta sull’idrogeno: le prime esperienze hanno prodotto brillanti risultati. Alstom, operatore mondiale nella mobilità intelligente e sostenibile, ha dato prova dell’efficacia delle sue soluzioni a idrogeno per il trasporto su lunghe distanze. 
Un treno Coradia iLint di serie e non modificato ha percorso 1.175 chilometri attraversando la Germania senza rifornire il serbatoio di idrogeno, emettendo solo acqua e producendo livelli di rumorosità molto bassi. Dalla Bassa Sassonia, dove è stato costruito, ha attraversato l’Assia e la Baviera, fino a Monaco di Baviera. Il veicolo appartiene alla flotta LNVG, l’autorità dei trasporti della Bassa Sassonia, ed è in servizio sulla rete di EVB da metà agosto. 
Siamo lieti di essere leader dell’innovazione in questo settore come primo produttore ferroviario al mondo a offrire un treno passeggeri basato sulla tecnologia a idrogeno. Con questo viaggio – ha dichiarato Henri Poupart-Lafarge, CEO e presidente del consiglio di amministrazione di Alstom – abbiamo fornito un’ulteriore prova che i nostri treni a idrogeno hanno tutti i requisiti per sostituire quelli diesel. 
Oltre al contratto con LNVG per 14 treni Coradia iLint da utilizzare in Bassa Sassonia, Alstom ha ricevuto l’incarico per altri 27 destinati all’area metropolitana di Francoforte. Al di fuori della Germania, sta inoltre producendo 6 treni a idrogeno Coradia Stream per la Lombardia, con un’opzione aggiuntiva per altri 8 veicoli. 
Anche i motori a combustione interna possono beneficiare dell’idrogeno: il sistema di alimentazione H2 HPDI™ di Westport Fuel System (v. pag. 20) consente ai mezzi pesanti di esprimere potenza e coppia, riducendo drasticamente le emissioni CO2 pur preservando l’esistente architettura del motore diesel. 
Gli OEM – spiega Westport – potranno continuare a utilizzare i motori a combustione interna già esistenti, alimentandoli con idrogeno, e sfruttando così i loro investimenti nella progettazione del sistema di trasmissione del veicolo, nella catena di approvvigionamento e nella produzione
Westport ha esposto per la prima volta in Europa il suo veicolo pesante dimostrativo alla manifestazione IAA Transportation 2022 (Hannover, Germania – 20/25 settembre) e a Bruxelles qualche giorno dopo a invitati, politici e industriali. 
Punta sull’idrogeno anche la proposta di FPT Industrial (Gruppo Iveco) e Landi Renzo, che prevede lo sviluppo di un innovativo sistema di miscelazione con il gas naturale, l’Hythane On-Board Blending system (v. pag. 30): consente una riduzione delle emissioni CO2 del 10% rispetto al gas naturale e del 20% rispetto al gasolio.