Boris Johnson, detto BoJo, ha annunciato la stop alle vendite di auto nuove benzina e diesel dal 2030 in Gran Bretagna, con una proroga limitata al 2035 per i modelli ibridi di futura generazione che dimostreranno di poter percorrere un certo numero di km (da definire) a zero emissioni.
Ma il piano inglese – rivoluzione industriale verde - va ben oltre l’auto elettrica, con una promessa di investimenti complessivi per 12 miliardi di sterline nel corso del decennio e l’impegno a creare almeno 250.000 nuovi posti di lavoro ‘green’. Tra gli interventi annunciati: sovvenzioni a forme alternative di energia (idrogeno, eolico, nucleare), piantumazione di alberi, piste ciclabili e pedonali.
Obiettivi poco ambiziosi per alcuni, come la deputata del partito ecologista Caroline Lucas e preoccupanti per altri, come la SMMT, Society of Motor Manufacturers and Traders, organizzazione che rappresenta la filiera di produttori e commercianti di veicoli. I produttori – ha dichiarato Mike Hawes,
chief executive – hanno investito miliardi per fornire veicoli che stanno già aiutando migliaia di conducenti, ma questa nuova scadenza, accelerata di un decennio, rappresenta un’immensa sfida.