L’8 agosto è stata accolta la prima richiesta di qualifica a progetto di un impianto di produzione di biometano che, entrato in esercizio, immetterà il bio-carburante direttamente nella rete metano, per il successivo utilizzo nel settore dei trasporti.
Ne ha dato notizia il CIB - Consorzio Italiano Biogas, commentando l’incontro tra il presidente Piero Gattoni e Francesco Sperandini, presidente del GSE, Gestore Servizi Energetici. Si può quindi considerare avviato il meccanismo di incentivazione per la produzione di biometano, previsto dal DM 5 dicembre 2013. Prossima anche la partenza del portale per la gestione informatizzata delle richieste di qualifica degli impianti biometano.
Il settore del biogas, sviluppatosi grazie anche ai passati regimi di sostegno, sottolinea il CIB, ha dimostrato una grande reattività, espressa soprattutto in termini di sviluppo di una nuova concezione dell’uso delle risorse, che potrà valorizzare la grande flessibilità del biogas, fonte rinnovabile in grado di produrre energia elettrica, termica e biocarburante. Almeno 4 miliardi di investimenti e più di 12.000 posti di lavoro stabili. Numeri, ha dichiarato Gattoni, che possono trovare nuovo slancio con la produzione del biometano, combustibile pulito e rinnovabile ottenuto dalla raffinazione del biogas. L’Italia – ha sottolineato – è il quinto mercato al mondo per i veicoli alimentati a gas metano e presenta un’industria leader nel mondo per le tecnologie della mobilità a metano. Il biometano utilizzato nei trasporti contribuirà al raggiungimento degli obblighi di utilizzo di biocarburanti avanzati e a ridurre l’onere delle bollette elettriche mediante la conversione progressiva degli impianti dedicati alla sola produzione di energia elettrica da biogas a una situazione di coesistenza coordinata tra produzione di energia elettrica programmabile e produzione di biometano.
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