A bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è salita anche una scuola italiana, il Liceo scientifico Romano Bruni di Padova, grazie a un esperimento ideato e programmato da un team di studenti.
L’esperimento ha raggiunto l’eccezionale livello di Flying Status grazie alla partecipazione al progetto Astro PI Mission Space Lab realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con la Raspberry Pi Foundation.
Ci raccontano a due voci questa fantastica esperienza Luca ed Elia Stellin. Luca è il CEO di Emme Informatica, software house specializzata in soluzioni nel settore distribuzione carburanti, che ha trasferito al figlio l’amore per mondo cibernetico. Ed Elia è uno dei protagonisti diretti della vicenda insieme agli altri studenti che hanno preso parte al progetto: oltre a lui, della classe terza quadriennale, c’erano Sara Mazzucato, Benedetta Scuttari, Francesco Pellicari, Eleonora Brogio di classe seconda tradizionale, tutti guidati dal prof. Andrea Ferraresso, che ha dichiarato: In un momento in cui si parla tanto di STEM come nuovo approccio all’insegnamento ho colto l’occasione della sfida AstroPi dell’ESA per verificare, con soddisfazione, il grado coinvolgimento delle studentesse e degli studenti messi a lavorare insieme verso un obiettivo alto.
L’intervista
Luca, ci puoi spiegare il progetto?
Il progetto ha offerto la possibilità a team di giovani fino ai 19 anni di condurre esperimenti scientifici sulla ISS, esperimenti il cui contenuto poteva essere scelto tra due temi: Vita nello Spazio e Vita sulla Terra. Hanno partecipato alla prima fase del progetto ben 799 team, in rappresentanza di 23 paesi europei. 502 sono stati quelli ammessi alla seconda fase e di questi 39 erano italiani. Il Flying Status (3^ e 4^ fase) è stato raggiunto da 299 team (1205 partecipanti) e i gruppi italiani sono 27. Il progetto chiedeva agli studenti di ideare un esperimento e programmare il computer Astro Pi (messo a disposizione gratuitamente dall’ESA e dalla Astro Pi Foundation) al fine di raccogliere a bordo della ISS i dati necessari per condurlo.
Elia quale tema avete scelto?
Abbiamo scelto Vita sulla terra. All’inizio dell’anno scolastico eravamo molto presi dalla pandemia, guardando tra i sensori dell’astro-pi per constatare le nostre possibilità abbiamo scoperto il sensore a infrarossi che può calcolare l’indice NDVI e approfondendone la conoscenza ci sono venute le domande: se la pandemia ha modificato la qualità dell’aria anche la salute delle piante sarà migliorata? quali zone hanno avuto il maggior miglioramento e dove le aspettative di vita sono migliori?
Un’altra domanda, Elia, cosa vuole dimostrare la vostra ricerca?
La nostra ricerca vuole dimostrare la correlazione tra miglioramento della qualità dell’aria e miglioramento della salute delle piante. Per dimostrarlo useremo l’indice NDVI che riesce a calcolare la salute delle piante. Il programma che abbiamo inviato sulla ISS permetterà di raccogliere foto della Terra ogni 10 secondi e altri dati relativi alla loro geolocalizzazione. Le foto e i dati sono ciò che l’ISS trasmetterà all’ESA e che quest’ultima invierà a noi. Attraverso l’analisi matematica dei colori delle foto ricevute, analisi svolta con un programma da noi sviluppato con Python, sarà calcolato l’indice NDVI in ognuna di esse. Tale indice sarà confrontato con quelli degli anni precedenti reperibili presso database universitari e di enti governativi. Trovato l’indice NDVI (geolocalizzato) lo combineremo con i dati relativi alla qualità dell’aria nei corrispondenti luoghi, anche questi reperibili su database universitari o enti governativi.
Luca, sappiamo che è stato proprio Elia a scrivere in Python il programma dell’esperimento pensato insieme ai compagni di progetto.
E’ vero, sono molto orgoglioso di lui in quanto insieme a Maddalena Tanca, l’altra socia di Emme Informatica, oltre che mia moglie e mamma di Elia, dedico una parte importante della mia vita al mondo dei computer e sono contento che mio figlio abbia questa passione.
Adesso è il momento dell’attesa. Il programma realizzato dagli studenti è stato caricato sugli Astro Pi presenti nella Stazione Spaziale Internazionale per raccogliere i dati necessari per completare l’esperimento, dati che saranno poi inviati all’ESA e infine trasmessi al team che redigerà una relazione scientifica conclusiva. A completamento della quarta e ultima fase dell’Astro PI Mission Space Lab l’ESA valuterà le relazioni ricevute e proclamerà i vincitori assoluti dell’edizione 2021/22. Incrociamo le dita!
Il plauso di Zaia
Anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è complimentato con i ragazzi. Ecco cosa ha detto: I giovani veneti guardano al progresso, sanno stare al passo con i tempi, anticipando anche il futuro. Ne abbiamo conferma dai ragazzi del Liceo Scientifico Bruni di Padova, ideatori di un esperimento spaziale sulla qualità dell’aria e delle piante. Con il loro impegno hanno dimostrato che la scuola può avere un ruolo centrale anche nella ricerca e nel contributo alle sfide più alte dell’uomo. Mi congratulo con tutti gli allievi che hanno preso parte al progetto e con gli insegnanti che li hanno seguiti. Pensare che l’impegno a tutela dell’ambiente terrestre possa passare per una missione spaziale a molti può ancora sembrare fantascienza; siamo di fronte a studenti che hanno già dimostrato di vivere questo millennio da protagonisti.
A tutta … ESA! A Padova arriva Tommaso Ghidini. L'evento ha il patrocinio del CISAS
Al Liceo di Padova ci hanno preso gusto e hanno rivolto un invito speciale a Tommaso Ghidini, capo della Divisione di strutture, meccanismi e materiali dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). In dialogo con alcuni studenti del liceo, il 28 maggio alle 11 presenta il libro "Homo Caelestis. L'incredibile racconto di come saremo" edito da Longanesi (sala MPX). Non mancherà l’occasione per confrontarsi con i ragazzi anche in merito al Progetto Astro Pi Mission Space Lab.
L'evento ha ottenuto il prestigioso patrocinio del CISAS ,Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali "Giuseppe Colombo" - dell'Università degli Studi di Padova e Il Direttore prof. Giampaolo Piotto porterà un saluto ai partecipanti.
Come è nata l’idea di invitare Ghidini? Da un laboratorio di lettura pomeridiano del libro promosso dall’insegnante di fisica prof.ssa Zanandrea, che ha fornito numerosi spunti - a partire dal vedere l'errore come un'occasione di conoscenza e non come una sconfitta – e portato nuove conoscenze.
Dopo la Didattica a Distanza si ritorna in presenza e la professoressa di Fisica Francesca Zanadrea comincia il nuovo lavoro in classe leggendo alcuni passi del libro "Homo Caelestis". Sono passi che descrivono in modo positivo e affascinante alcuni argomenti fondamentali per docenti e studenti, quali per esempio l'errore visto come un'occasione di conoscenza e non come una sconfitta.
Una studentessa del III anno, dopo aver ascoltato i passi del libro, sente il bisogno di leggerlo, lo prende e lo finisce tutto nella prima settimana di scuola. Un nuovo inizio.
Questo è stato l'impulso che ha mosso la docente ad inventare e a proporre agli studenti un laboratorio di lettura pomeridiano del libro "Homo caelestis". Così, dal mese di novembre, un gruppo di studentesse (Letizia Dallabona della classe IVT, Martina Dorigo della classe IIIT, Beatrice Mazzuccato, Sara Mazzuccato e Eleonora Brogio della classe IIT) si è impegnato nella lettura e nell'analisi dei temi proposti dal dott. Ghidini che spaziano in diversi ambiti: scientifici, letterari, filosofici. In sintesi: umani.
Il percorso di lettura ha portato nuove conoscenze, curiosità e aperture di orizzonti insieme a molte domande che le studentesse e la docente volevano porre all'autore.
A quel punto è scattato il desiderio di contattarlo e di invitarlo a Padova. Con nostra grande sorpresa e soddisfazione il dott. Ghidini si è detto disponibile e sarà a Padova il 28 maggio per concludere, in un modo grande e imprevisto, quanto iniziato in quel primo giorno di scuola."