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Sab, Apr
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Parma per la mobilità sostenibile

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La città emiliana da anni ricopre un ruolo d’eccellenza nella mobilità sostenibile.

Per citare alcuni traguardi è dal 2000 capofila della Convenzione ICBI, sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente, per la promozione dei carburanti a basso impatto, è tra le prime (e ancora poche!) città ad avere adottato il PUMS – il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile Art. 22 legge 24/11/2000 n. 340 – ed è prima per ecomobilità tra le 50 principali città italiane (vedi articolo Mobilità sostenibile: Parma leader in Italia). Non ultimo, si è appena aggiudicata un finanziamento di quasi un milione di euro (competenza ministero dell’Ambiente) per la realizzazione del progetto Parma, sostenibilità in azione! Abbiamo incontrato l’ing. e architetto Tiziana Benassi, assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale per parlare di smog e di cosa fare per combatterlo, in un’area sensibile come la Pianura Padana.

Parma prima per ecomobilità. Quali i vostri fiori all’occhiello?
L’adozione di strumenti di gestione e pianificazione della viabilità, del sistema urbano e per il controllo dello smog, una quota significativa di mezzi a basso impatto (di nuova generazione o a combustibili alternativi, quali GPL e metano), una buona rete di piste ciclabili, corsie preferenziali per il trasporto pubblico e i mezzi elettrici e piattaforme logistiche per le merci.
Ma anche innovazioni comportamentali, nelle quali si intrecciano gestione della mobilità e nuovi stili di vita, quali car sharing, bike sharing, taxi collettivi, car pooling.
Oltre a questi aspetti, il fattore forse più rilevante riguarda l’interdisciplinarietà delle misure adottate. Cultura, musica, turismo, riconoscimento per la gastronomia Unesco: sono aspetti che hanno costituito terreno fertile per sviluppare l’immagine di una città sostenibile nel senso più ampio del termine.
Agli occhi delle altre città nazionali e internazionali Parma ha una identità precisa: è esempio del buon vivere, di qualità urbana, di una città a misura di persona. Questo è il più grande risultato, al di là delle classifiche. Un risultato che ancora una volta ci premia: Parma sarà capitale italiana della cultura 2020, prescelta dalla giuria tra dieci finaliste.

Gli obiettivi per gli anni a venire?
Mobilità innovativa, qualità ambientale, città verde e visione internazionale.
Questa è la nostra visione olistica di Parma 2030, data cara agli ambientalisti.
Sul tema della mobilità, strettamente connesso al tema della qualità dell’aria, Parma vuole fare un ulteriore passo avanti, in un sistema sinergico fra pubblico e privato alimentato dal comune interesse per la collettività.
Una rivoluzione copernicana, in veste smart city: una città tecnologica, sostenibile e resiliente. Rete intelligente, ma anche rete sociale, rete territoriale, fatta di luoghi e di persone. Una città attenta all’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, favoriti dallo sviluppo di una Low Emission Zone nelle aree all’interno dell’anello delle tangenziali, da un’ampia diffusione di Zone 30 e interventi di traffic calming nei quartieri residenziali e dall’ampliamento di aree pedonalizzabili nel centro storico. 
Azioni mirate a sviluppare una diffusa coscienza ambientalista, terreno fertile per un ulteriore salto di qualità.

In cosa consiste il progetto Parma sostenibilità in azione?
Il Comune di Parma lo ha presentato in risposta al bando del Ministero dell’Ambiente Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro ed è finalizzato a migliorare i collegamenti con plessi scolastici e aziende per la riduzione del traffico e dell’inquinamento, incentivando il trasporto sostenibile. Con occhi di riguardo per la bicicletta, tra i mezzi più amati dai parmigiani.
La strategicità del progetto consiste in primis nel coinvolgimento di importanti partners con Aziende ed Enti pubblici sul territorio, creando forte condivisione fra soggetti attivi e in parte finanziatori su diversi fronti della mobilità sostenibile. 
Ossatura principale è la dorsale ciclopedonale Nord-Sud dal Campus universitario al casello autostradale, in attraversamento del nucleo urbano e in adiacenza a rilevanti plessi scolastici e realtà industriali, per più di 20.000 fra studenti e lavoratori. 
Tra gli interventi la ricucitura di piste ciclabili già esistenti, nuove postazioni di bike e car sharing, realizzazione di velostazioni per biciclette sorvegliate e protette presso due rilevanti poli scolastici, corsi di formazione e di guida sicura, percorsi didattici, comunicazione e monitoraggio. Tutto in coerenza con l’obiettivo del progetto e soprattutto con la prospettiva innovativa dello stesso.

Cosa ha significato per Parma svolgere il ruolo di capofila della Convenzione Icbi?
Una grande opportunità per le ricadute positive dell’iniziativa in termini ambientali, soprattutto per il miglioramento della qualità dell’aria, che per la nostra città rappresenta uno dei fattori più critici, anche per le caratteristiche della Pianura Padana.
Grazie agli incentivi ICBI, molti hanno optato per la conversione a GPL o metano dell’alimentazione di auto o veicoli commerciali, nella prospettiva anche delle limitazioni di traffico previste dal Piano Aria Integrato Regionale 2020, in linea con la policy dell’Amministrazione Comunale, che ne ha agevolato la diffusione: dall’inserimento del metano nel sistema del trasporto pubblico locale, alle agevolazioni (eco-permessi) per l’accesso in centro, Auto Amica Ambiente.
Infine, la capillarità della rete creatasi con gli altri comuni italiani, le associazioni di categoria e il Ministero dell’Ambiente ha funzionato da volano per la condivisione delle buone pratiche ambientali.

State progettando di chiedere il rifinanziamento dell’iniziativa al Ministero dell’Ambiente.
Tra qualità dell’aria e mobilità sostenibile c’è un vincolo solidale: su entrambi i temi ci aspettano grandi sfide e noi le affronteremo con convinzione, con visione europea e in sinergia con le altre realtà nazionali.
Ci auguriamo che il Ministero dell’Ambiente, e tutta la rete degli stakeholders impegnati sul questo fronte, siano al nostro fianco in questa sfida, attraverso l’attualizzazione della convenzione con l’introduzione di innovativi sistemi di alimentazione (elettrico) e favorendo combustibili meno inquinanti: biocarburanti, GPL e metano compresso o liquido, ache di origine bio. Insieme accompagneremo le persone verso il cambiamento.

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