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Mer, Apr
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Transport & Environment contro il gas naturale

Attualità
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Attacco frontale della Ong internazionale Transport & Environment (T&E) all’utilizzo del metano – GNL e biometano compresi – in autotrazione.

Secondo un nuovo rapporto diffuso dall’associazione, che parteggia apertamente per l’elettrificazione, l’uso del gas fossile nei trasporti è dannoso per il clima quanto quello di benzina, gasolio o dei carburanti navali convenzionali. Ergo, i legislatori devono accettare la realtà che il gas fossile non può contribuire a rendere puliti i trasporti e dovrebbe iniziare a tassarlo con aliquote analoghe a quelle applicate al gasolio e alla benzina.

 

LA REPLICA DELLA FONDAZIONE ITALIANA

Una risposta a stretto giro è arrivata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che tra l’altro è partner di T&E: in una transizione verso le zero emissioni le auto a GPL e metano possono fungere da tecnologia ponte.

Oggi – ha dichiarato il direttore della fondazione Umberto Orsinichi osteggia il gas naturale ed il biometano, anche nella transizione ecologica dei trasporti a medio termine, propone come alternativa quella di rimanere al diesel (che sarebbe addirittura “più pulito”). Mi chiedo quale sia il fine di chi vuole promuovere con tanto favore la permanenza del petrolio nel settore dei trasporti. Dando il debito peso anche all’inquinamento locale e facendo crescere rapidamente tutte le fonti rinnovabili (elettriche e non), oggi dovremmo far scendere drasticamente il 92% del petrolio, non il 4% del gas.

Infatti in Italia, dati 2016, i trasporti sono alimentati per il 92% dal petrolio, ovvero diesel, benzina e combustibili per aerei e navi, per meno del 5% dal gas e solo per il restante 3% da fonti rinnovabili.

 

NUMEROSI STUDI CONFERMANO LA BONTÀ DEL GAS NATURALE

Come sostengono le Associazioni di settore, numerosi studi confutano quanto sostenuto da T&E, mentre non è chiara la reale sostenibilità, anche ambientale, del vettore elettrico nei trasporti: dovrebbe essere preso in considerazione l’intero ciclo di vita, del veicolo e del carburante.

Tra gli studi che mettono in evidenza i vantaggi del gas auto, uno è stato condotto proprio dalla Fondazione: Green economy e veicoli stradali, una via italiana.

La ricerca dimostra che in uno scenario di elevata penetrazione delle auto a gas in Italia con la progressiva sostituzione di una parte delle auto a combustibili liquidi del parco circolante italiano (dovuta sia ad acquisto di nuove auto sia ad interventi di retrofit) si arriverebbe al 2030 ad una diminuzione pari a oltre 3,5 milioni di t CO2, 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate di ossidi di azoto. La riduzione di particolato prevista equivale alle emissioni che sarebbero generate mediamente in un anno da 4 milioni di automobili diesel. Per migliorare le prestazioni ambientali delle auto a gas ci sono poi dei promettenti sviluppi nel campo delle alimentazioni ibride sia GPL-elettrico che metano-elettrico oltre a sistemi dual fuel metano-gasolio o GPL-gasolio. Lo studio evidenzia anche che una delle prospettive più interessanti per le auto a gas è quella del biometano, che può essere efficientemente prodotto da diverse fonti, tanto da rifiuti come da coltivazioni dedicate. La sua composizione è la stessa del gas proveniente dall’estrazione di gas naturale e può essere usato nei veicoli già in circolazione. Inoltre il biometano può essere trasportato e distribuito convenientemente nelle reti del gas naturale.

 

Edo Ronchi

Il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ed ex ministro dell’Ambiente: Le auto a gas sono una delle tecnologie ponte a basso impatto ambientale che può contribuire a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città, ma non solo, può far bene all’occupazione e all’economia. In Italia c’è una filiera di imprese che ci rende leader nel mondo e che può crescere. Un caso esemplare di green economy dove miglioramenti ambientali producono vantaggi economici e occupazionali.