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Ven, Apr
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G7 Ambiente, gli Usa si sfilano sul clima

Ambiente
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Il G7 (Ambiente) ha approvato all’unanimità il comunicato. In piena condivisione riconoscendo le diversità delle opinioni.

Poteva essere il G7 della rottura, è stato il G7 del dialogo: l’adozione di un documento all’unanimità ne è la riprova. I temi su cui abbiamo trovato accordo sono la finanza sostenibile, l’economia circolare, l’efficienza delle risorse, i rifiuti marini, l’impegno per l’Africa. Da questo G7 è emerso il legame profondo tra ambiente, società ed economia per un nuovo modo di guardare al futuro. Ci siamo adoperati per costruire ponti non per erigere dei muri.

Italia, Francia, Germania, Giappone, Canada, Regno Unito e Unione Europea hanno detto con forza che l’accordo di Parigi è irreversibile, non negoziabile ed è l’unico strumento possibile per combattere i cambiamenti climatici. Ci auguriamo che con gli Stati Uniti possa proseguire in futuro un dialogo costruttivo ma sulla base di questi punti. Ogni opzione diversa è per noi esclusa. Con queste parole si è espresso il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti al termine del G7 Ambiente, svoltosi a Bologna l’11 e il 12 giugno.

La due giorni ha prodotto un comunicato finale (diversamente da quello dell’energia), ma ha visto gli Stati Uniti rinnegare l’accordo di Parigi dopo le dichiarazioni di Donald Trump che ha comunicato l’uscita dall’intesa e la sua intenzione di rinegoziarne i termini: al comunicato è stata aggiunta una nota in cui si sottolinea che la firma statunitense non vale per le parti che riguardano le politiche sul clima.

Quattro i ministri dell’Ambiente di nazioni esterne al G7 invitati ai lavori, da Cile, Ruanda, Maldive ed Etiopia.

 

FIRMATA LA CARTA DI BOLOGNA

In occasione del G7 Bologna Città metropolitana ha promosso una speciale Carta – firmata alla presenza del ministro dell’Ambiente e del presidente della Regione Emilia-Romagna – dalle città metropolitane di Roma, Bologna, Milano, Torino, Firenze e Catania, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Genova e Palermo. Il documento identifica 8 macro obiettivi da raggiungere nei prossimi anni in linea con l’Agenda Onu 2030: dai rifiuti alla qualità dell’aria e delle acque, dalla transizione energetica alla mobilità sostenibile. 

Le 14 Città metropolitane concentrano il 36,4% della popolazione nazionale (22,1 milioni) e rappresentano oltre il 40% dell’economia (circa 600 miliardi nel 2014) grazie a 1,8 milioni di aziende per 7,9 milioni di occupati (circa il 35% del totale). Vi si genera il 30% delle esportazioni, per un valore di 112 miliardi. Vi hanno sede 55 università (oltre la metà nazionale), tutti i Politecnici, oltre 2.000 start-up innovative (il 47% della nazione) e 17 incubatori di impresa certificati (più della metà dei 31 presenti in Italia). Tra il 2009 e il 2011 vi è stato originato il 35% dei brevetti italiani registrati all’European Patent Office (EPO). Le aree metropolitane, infine, sono hub logistici e snodi strategici per i flussi di persone e merci: 60% sul totale nazionale. (Fonte The European House Ambrosetti/ANCI – Le città metropolitane catalizzatore dello sviluppo, 2016)

 

ACCORDO A 5 CONTRO LO SMOG IN PIANURA PADANA

Il 9 giugno a Bologna è stata firmata un’intesa fra le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e il Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di portare avanti una lotta comune contro l’inquinamento atmosferico nel Bacino padano. Nelle quattro regioni saranno attuate misure che interesseranno oltre 23 milioni di residenti (40% della popolazione italiana).

Eco-bonus, ovvero 8 milioni di euro per sostituire i veicoli inquinanti con mezzi a basso impatto ambientale (come i veicoli elettrici, elettrici ibridi-benzina o monovalenti, metano e Gpl, Bifuel benzina/metano e benzina/Gpl), misure strutturali nelle città, altri 8 milioni per la riduzione dell’inquinamento da attività agricole e zootecniche. Allo studio misure sulle tasse automobilistiche per favorire la diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni. Condivisa anche la gestione degli sforamenti di PM10: stessi divieti temporanei nelle quattro regioni.

 

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