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Gio, Apr
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Verso un’economia a basse emissioni di carbonio

Ambiente
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Galletti: proposta Ue è iniqua

La Commissione Europea ha presentato a luglio le misure per accelerare la riduzione delle emissioni di carbonio in tutti i settori dell’economia, proponendo nuovi obiettivi al 2030 rispetto al 2005.

Vengono stabiliti principi guida al fine di prepararsi per il futuro e mantenere la competitività dell’UE. Ciò è fondamentale per l’Unione dell’Energia e per una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici.

Gli obiettivi riguardano il periodo 2021-2030 e i settori non coperti dall’ETS (Emission Trading Scheme): trasporti, edilizia, agricoltura, rifiuti, uso del suolo e silvicoltura. I principi ispiratori: equità, solidarietà, efficacia in termini di costi e integrità ambientale.

Gli Stati membri decideranno le modalità di attuazione. L’Italia dovrà ridurre le emissioni CO2 del 33% rispetto al 2005.

Fa parte del pacchetto una strategia sulla mobilità a basse emissioni: dallo sviluppo delle tecnologie digitali e delle energie alternative al miglioramento dei motori a combustione interna, fino alla transizione verso veicoli a basse e zero emissioni.

Nell’ottobre 2014 i capi di Stato o di governo UE avevano stabilito un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni in tutti i settori dell’economia di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 1990: i settori dell’industria e dell’energia inclusi nel sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS) dovranno operare una riduzione del 43% entro il 2030 rispetto al 2005. In tabella i valori previsti invece per i settori non ETS.

Entro fine anno oltre il piano per la mobilità a basse emissioni, la Commissione presenterà iniziative in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e mercato interno dell’energia, parte integrante della strategia della Unione dell’Energia.

Violeta Bulc, Commissaria UE per i Trasporti, ha dichiarato: I trasporti costituiscono un quarto delle emissioni di gas effetto serra dell’Europa e sono causa principale dell’inquinamento atmosferico. La transizione verso una mobilità a basse emissioni è fondamentale per raggiungere gli obiettivi UE in materia di clima e migliorare la qualità della vita. È inoltre un’opportunità per modernizzare l’economia UE e mantenere la competitività dell’industria europea. La strategia che adottiamo propone una tabella di marcia verso una mobilità a basse emissioni e darà impulso a questa transizione.

Ma il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti precisa che sulla riduzione delle emissioni di gas serra l’Italia è sempre pronta a fare la sua parte, ma la proposta della Commissione Europea di distribuzione delle quote per i settori non Ets e i meccanismi di flessibilità previsti non sono equi e non tengono conto dei grandi passi in avanti fatti dal nostro Paese.

I criteri fissati dalla Commissione – spiega il Ministro – impongono a Stati early mover come l’Italia, cioè che prima degli altri hanno applicato politiche virtuose di riduzione, sforzi superiori a quelli chiesti a Paesi che hanno ridotto di meno in questi anni. In particolare, il punto di partenza per la riduzione prevista non tiene incredibilmente in conto il raggiungimento, e per l’Italia l’ampio superamento, degli obiettivi fissati al 2020, né la ridotta incidenza della nostra agricoltura nella produzione di emissioni inquinanti. La Commissione così premia chi emette di più e punisce i comportamenti virtuosi.

 

ETS Emission Trading Scheme

È il sistema di scambio delle quote di CO2 che ha l’obiettivo di aiutare gli Stati UE a rispettare gli impegni assunti per ridurre le emissioni di gas serra in maniera economicamente efficace.
Riguarda settori industriali energivori (grandi consumatori di energia): termoelettrico, raffinazione, produzione di cemento, acciaio, carta, ceramica, vetro. Non rientrano trasporti, edilizia, servizi, agricoltura, rifiuti, piccoli impianti industriali. ETS è un sistema cap-and-trade: fissa per le emissioni un tetto massimo, all’interno del quale è consentito acquistare e vendere quote secondo necessità.

 

Unione dell’Energia

Strategia per fornire ai consumatori UE – famiglie e imprese – energia sicura, sostenibile e competitiva a prezzi accessibili, operando una drastica trasformazione del panorama energetico europeo.

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