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Ven, Apr
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Idrogeno, accordo Snam-Rina

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Snam, tra le maggiori aziende di infrastrutture energetiche al mondo e Rina, player globale attivo nel campo dei servizi di testing, ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding.


Obiettivo avviare una collaborazione nel settore idrogeno, per realizzarne l’ampio potenziale come vettore energetico fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e la decarbonizzazione.
Secondo un recente studio commissionato da Snam – Hydrogen Challenge: The potential of hydrogen in Italy – l’idrogeno in uno scenario di profonda decarbonizzazione potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto della domanda nazionale di energia entro il 2050.

 

GRUPPO DI LAVORO
L’accordo, firmato dagli amministratori delegati, Marco Alverà di Snam e Ugo Salerno di Rina, prevede che le due società costituiscano un gruppo di lavoro per sviluppare test sulla compatibilità con l’idrogeno di bruciatori industriali e di altre apparecchiature già in esercizio e per avviare sperimentazioni e scouting tecnologico in vari ambiti, produzione, stoccaggio e distribuzione.

IDROGENO DA FONTI RINNOVABILI
L’introduzione di idrogeno nelle reti energetiche rappresenta il primo passo per la diffusione e lo sviluppo di idrogeno verde da fonti rinnovabili, abbattendone i costi.
L’idrogeno verde generato tramite elettro lisi dell’acqua, processo che avviene senza emissioni di CO2, ha il vantaggio di poter sfruttare le capillari infrastrutture gas esistenti. Nel 2019 Snam ha avviato, prima azienda in Europa, test di immissione di idrogeno nella propria rete di trasmissione con percentuali in volume fino al 10%.
A completamento Rina, sottolinea la nota, vanta competenze ingegneristiche specifi- che per supportare le industrie verso un più esteso utilizzo dell’idrogeno.
In particolare possiede con l’Università della Calabria il primo laboratorio in Italia (tra i pochissimi al mondo) capace di eseguire test ad altissima pressione (fino a 1000 bar) per lo stoccaggio di gas tra i quali l’idrogeno.

UN VETTORE PULITO PER IL SISTEMA ENERGETICO
Con questo accordo – ha dichiarato Marco Alverà – uniamo le competenze di Snam e quelle di Rina per accelerare l’introduzione dell’idrogeno come nuovo vettore pulito per il sistema energetico e dare ulteriore slancio alla creazione di una filiera italiana.
L’utilizzo di idrogeno verde nelle infrastrutture esistenti avrà un ruolo decisivo per abilitare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi climatici, creando occasioni di sviluppo economico, ora più che mai fondamentali.
L’Italia e le su aziende possono essere tra i leader internazionali in questo percorso.
Snam ha recentemente costituito una business
unit dedicata all’idrogeno ed è impegnata in ricerca e sviluppo nel settore. Fa parte di Hydrogen Council, l’iniziativa lanciata nel 2017 al World Economic Forum di Davos per creare una coalizione di aziende leader nei rispettivi settori impegnate ad accelerare gli investi- menti nell’idrogeno e Hydrogen Europe, che raggruppa oltre 100 aziende, una settantina di istituti di ricerca e 13 associazioni a livello globale.

RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2
L’idrogeno rappresenta – afferma Ugo Salerno – una delle migliori opzioni per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Metteremo a disposizione di Snam le nostre competenze di ricerca
e di certificazione dei materiali compatibili con l’idrogeno e tutto il nostro knowhow nell’ambito di analisi,  studi e test per lo stoccaggio.
Con questo accordo Snam e Rina si impegnano per il comune obiettivo di contribuire concretamente al contenimento del riscaldamento globale.

LO STUDIO SNAM-MCKINSEY
L’idrogeno in Italia ha grandi prospettive di sviluppo in virtù dell’ampio potenziale naturale per la produzione di solare ed eolico e della capillare infrastruttura del gas.
Secondo Snam-McKinsey, potrebbe arrivare a coprire il 23% della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95% (necessario per rientrare nel target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C), più dell’attuale quota di mercato combinata dell’elettricità generata da fonti rinnovabili e fossili (20% nel 2018).
Questa crescita potrebbe verificarsi grazie alla progressiva e ormai consolidata diminuzione del costo di produzione dell’energia elettrica rinnovabile solare ed eolica e a una contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori, determinata dalla produzione di idrogeno verde su larga scala. Il maggior potenziale di utilizzo di idrogeno riguarda il settore dei trasporti (camion, bus e treni), quello residenziale (riscaldamento) e alcune applicazioni industriali (raffinazione, produzione di ammoniaca, acciaio e processi che richiedono elevate temperature).

 

IMMISSIONE SPERIMENTALE DI IDROGENO A CONTURSI
Lo scorso dicembre Snam ha raddoppiato al 10% il mix di idrogeno in volume immesso in via sperimentale nella propria rete di trasmissione di gas naturale a Contursi Terme (Salerno). Il raddoppio ha seguito, a distanza di alcuni mesi, la prima immissione a livello europeo di idrogeno (al 5%) in rete con fornitura diretta a
due imprese, effettuata da Snam lo scorso aprile, sempre a Contursi in un pastificio e in un’azienda di imbottigliamento di acque minerali.
Applicando la percentuale del 10% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 7 miliardi di metri cubi, un quantitativo
equivalente ai consumi annui di 3 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 5 milioni di tonnellate.

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