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Mar, Apr
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Snam, FCA e Iveco firmano per il metano

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Fca, Iveco e Snam hanno firmato il 5 ottobre – alla presenza dei Ministri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Carlo Calenda e Graziano Delrio – un Memorandum of Understanding finalizzato a favorire lo sviluppo del gas naturale come carburante per autotrazione, alternativa immediatamente disponibile e più sostenibile rispetto ai carburanti tradizionali, in grado di generare importanti benefici ambientali ed economici per i consumatori, le imprese e la pubblica amministrazione.

In evidenza i primati nazionali: forte di una tecnologia consolidata e all’avanguardia nel mondo, l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi di metano auto – oltre un miliardo di metri cubi nel 2015 – e circa un milione di veicoli in circolazione.

Vanta inoltre una filiera industriale che rappresenta un’eccellenza tecnologica e ambientale riconosciuta a livello mondiale, che può contare sulla rete di metanodotti più estesa e accessibile d’Europa, lunga oltre 32 mila chilometri.

I protagonisti del memorandum vantano una lunga storia con il gas naturale. Fca, che persegue da tempo lo sviluppo delle motorizzazioni a carburanti alternativi, ha sviluppato significativamente la gamma, con dodici modelli all’attivo.

Sulla stessa scia Iveco, con il veicolo commerciale leggero Daily, l’autobus urbano Urbanway e il nuovo Stralis LNG per trasporto merci a lungo raggio, sul mercato da giugno. Insieme intendono sviluppare ulteriormente le gamme, tra le più complete al mondo.

Snam, leader europeo nella realizzazione e gestione delle infrastrutture per il mercato del gas naturale, investirà circa 200 milioni nei prossimi 5 anni per favorire lo sviluppo degli impianti per il rifornimento, garantendo una diffusione più equilibrata. Obiettivo, il raddoppio dei distributori, passando dagli attuali 1.100 fino a oltre 2 mila nei prossimi 10 anni, in coerenza con la Direttiva DAFI in corso di recepimento, mentre la previsione per il parco circolante è di oltre 3 milioni di veicoli.

Ciò comporterà – sostiene una nota FCA – un impatto diretto di circa 1,5 miliardi per la tecnologia a gas naturale prodotta in Italia e oltre 1 miliardo di investimento per le infrastrutture di distribuzione del metano autotrazione, con benefici anche in termini occupazionali. Per i consumatori risparmi fino a 800 milioni in 5 anni, in base ai prezzi del petrolio degli ultimi mesi, storicamente tra i più bassi.

Dal punto di vista ambientale, l’alimentazione a metano per automobili, camion e autobus consente una rilevante riduzione delle emissioni inquinanti del parco veicoli che si prevede possano essere sostituiti, stimata in un 40% di CO2 (anidride carbonica) e oltre il 90% di NOx (ossidi di azoto) rispetto alle alimentazioni tradizionali, con una pressoché totale riduzione del PM (particolato) che maggiormente inquina le nostre città.

Il settore gas naturale autotrazione vanta già oggi un fatturato di 1,7 miliardi l’anno e circa 20 mila addetti. È inoltre un’opportunità di creazione valore per le famiglie, imprese e pubblica amministrazione, grazie ai grandi risparmi generati dall’utilizzo dei veicoli a gas naturale e ai tempi di realizzazione brevi, forti di una tecnologia consolidata ed affidabile.

Un plauso al produttore nazionale, che ha finalmente riconosciuto il valore del metano. Solo ci piacerebbe che ricordasse di pubblicizzare anche il suo impegno nel GPL, carburante altrettanto ecologico ed affidabile, che a Fiat-Fca ha consentito vendite importanti anche nei trascorsi anni di crisi, tanto che sono ben 9 i modelli di vetture Fiat, Lancia e Alfa Romeo attualmente in commercio.

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