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Thu, Apr
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L’Europa punta sui carburanti alternativi

Politics
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Importanti novità dall’Europa indicano la via da seguire nei prossimi anni circa le scelte sulla mobilità sostenibile: l’Unione Europea vuole puntare in maniera assoluta sui carburanti alternativi, che invece nell’Italia della crisi, sono stati dimenticati dalle strategie politiche di sostegno e incentivazione che avevano avuto il merito di dare impulso ai carburanti ecocompatibili.

È stata finalmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della UE la Direttiva 2014/94 del 22/10/2014 “sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi” per promuovere lo sviluppo di un ampio mercato dei carburanti alternativi nel territorio europeo.

Il Libro Bianco della Commissione del 28 marzo 2011 «Tabella di marcia per uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile» aveva infatti esortato a ridurre la dipendenza dal petrolio anche nell’obiettivo di ridurre del 60% entro il 2050 le emissioni dei gas serra dei trasporti.

Per promuovere l’utilizzo di carburanti alternativi occorre la creazione di infrastrutture che ne garantiscano la diffusione in un quadro omogeneo tra i vari paesi europei.

La Direttiva coinvolge cinque combustibili alternativi per l’energia pulita nel trasporto: elettricità, idrogeno, biocarburanti, gas naturale e gas di petrolio liquefatto. Quest’ultimo era stato escluso dalla Direttiva ma grazie ai rappresentanti italiani in Europa e all’azione coordinata delle Associazioni di Settore (Consorzio Ecogas e Assogasliquidi), è stato riconosciuto il ruolo fondamentale del GPL, carburante ecocompatibile, utilizzabile sia per i trasporti (autovetture e autocarri), sia per la navigazione interna e marittima.

La Direttiva mira a evitare l’introduzione non coordinata dei carburanti alternativi e richiede agli Stati membri di elaborare quadri strategici nazionali che illustrino obiettivi e azioni per lo sviluppo di infrastrutture, tenendo conto delle esigenze locali e delle piccole e medie imprese. Invita gli Stati anche a sostenere i produttori di componentistica e le aziende energetiche negli investimenti per trasporti sempre più puliti.

Logo Ten-TEntro il 2020 per elettrico,GPL e metano gli Stati membri dovranno dotarsi di un numero adeguato di punti di ricarica e rifornimento che garantisca la copertura dei nodi urbani ed extraurbani, mentre entro il 2025 dovranno garantire anche le autostrade della rete prioritaria europea, i cosiddetti corridoi europei (TEN-T). Anche per quanto riguarda il GNL (gas naturale liquefatto) destinato alle navi, l’obiettivo è disporre entro il 2025 di terminali per servire i porti TEN-T (almeno uno per ciascuno Stato membro).

A differenza dell’elettrico, per GPL e metano non vengono date disposizioni sul numero minimo di punti di rifornimento ma è indicata la distanza massima fra questi, per poter far fronte alle esigenze di autonomia dei veicoli. La Direttiva prevede inoltre che vengano fornite ai consumatori informazioni trasparenti sui carburanti che possono essere utilizzati da un veicolo. Sarà inoltre obbligatorio mettere gli utenti in grado di confrontare i prezzi dei carburanti alternativi con quelli dei carburanti convenzionali.

Ci aspettiamo ora che si dia inizio al più presto ad una pianificazione delle strategie da intraprendere a favore di un settore ormai di primaria importanza a livello nazionale e internazionale.

 

DIRETTIVA 22 ottobre 2014/94/UE DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO EUROPEO sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi

Considerando della Direttiva:

(2) Il sopracitato Libro bianco della Commissione 28/3/2011 esorta a ridurre la dipendenza dal petrolio nel settore trasporti. È necessario conseguire tale obiettivo attraverso iniziative strategiche sostenibili per combustibili alternativi e relative infrastrutture. Il Libro propone inoltre una riduzione entro il 2050 del 60% rispetto ai livelli del 1990 delle emissioni di gas serra nel settore trasporti.

(4) Sulla base della consultazione delle parti, degli esperti e delle competenze acquisite, confluite nella comunicazione della Commissione del 24 gennaio 2013, intitolata «Energia pulita per il trasporto, una strategia europea in materia di combustibili alternativi», elettricità, idrogeno, biocarburanti, gas naturale e gas di petrolio liquefatto (GPL) sono stati identificati come i principali combustibili alternativi, con potenzialità di lungo termine come alternativa al petrolio, anche grazie al loro possibile utilizzo simultaneo e combinato mediante, ad esempio, sistemi che impiegano la tecnologia a doppia alimentazione.

(7) Il GPL è un combustibile alternativo derivato dai processi di estrazione o dalla raffinazione del petrolio, con una minore impronta di carbonio ed emissioni inquinanti significativamente minori rispetto ai combustibili convenzionali. Il bio GPL ottenuto da varie fonti di biomassa dovrebbe emergere come tecnologia economicamente valida a medio-lungo termine. Il GPL può essere usato nel trasporto stradale (autovetture e autocarri) per tutti i tipi di distanze e anche per navigazione interna o trasporto marittimo a corto raggio. L’infrastruttura GPL è relativamente sviluppata ed esiste già nell’Unione Europea un buon numero di stazioni di rifornimento (circa 29.000). Ma la distribuzione di tali stazioni di rifornimento è ancora disomogenea, con una scarsa penetrazione in un certo numero di paesi.

(41) Gli Stati membri dovrebbero avviare la costruzione di un adeguato numero di punti di rifornimento per la fornitura di GNC o biometano compresso per garantire che possano circolare nelle città e in tutta l’Unione, almeno lungo la rete centrale della TEN-T. Nel creare le reti GNC, gli Stati membri garantiranno la realizzazione di punti di rifornimento che tengano conto dell’autonomia dei veicoli.

(42) Il GNL è un combustibile alternativo che consente alle navi di soddisfare i requisiti di riduzione dello zolfo nei combustibili per uso marittimo nelle zone di controllo delle emissioni di SOx, che interessano la metà delle navi che operano nel trasporto marittimo a corto raggio, come stabilito dalla Direttiva 2012/33/UE del Parlamento e del Consiglio Europeo (1). È opportuno che entro la fine rispettivamente del 2025 e del 2030 sia disponibile una rete di rifornimento GNL nei porti marittimi e di navigazione interna.

Oggetto direttiva - La direttiva stabilisce misure per la realizzazione di un’infrastruttura per combustibili alternativi nell’Unione per ridurre al minimo la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore trasporti. Sono fissati requisiti minimi per la costruzione dell’infrastruttura per combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale (GNL e GNC) e idrogeno, da attuarsi mediante i quadri strategici nazionali degli Stati membri, nonché le specifiche tecniche comuni per tali punti di rifornimento, e i requisiti concernenti le informazioni agli utenti.

Definizioni Direttiva - Si intendono per «combustibili alternativi»: i combustibili o fonti di energia che fungono, almeno in parte, da sostituti delle fonti di petrolio fossile nella fornitura di energia per il trasporto e che possono contribuire alla sua decarbonizzazione e migliorare le prestazioni ambientali del settore dei trasporti. Essi comprendono, tra l’altro: elettricità, idrogeno, biocarburanti, quali definiti all’articolo 2, punto i), della direttiva 2009/28/CE, combustibili sintetici e paraffinici, gas naturale, compreso biometano, in forma gassosa (gas naturale compresso GNC) e liquefatta (gas naturale liquefatto - GNL) e gas di petrolio liquefatto (GPL);

Relazioni e Riesame - 2. Entro il 18 novembre 2017 la Commissione trasmetterà al Parlamento e al Consiglio europeo la valutazione dei quadri strategici nazionali e della loro coerenza a livello di Unione, compresa una valutazione del livello di conseguimento degli obiettivi nazionali.

 

ALLEGATO 1 - RELAZIONE

La relazione contiene la descrizione delle misure da adottare per la creazione di infrastrutture per i combustibili alternativi.

2. Misure strategiche a supporto dell’attuazione del piano strategico nazionale: – incentivi diretti per l’acquisto di mezzi di trasporto alimentati con combustibili alternativi, o per la costruzione dell’infrastruttura, – disponibilità di incentivi fiscali per promuovere i mezzi di trasporto alimentati con combustibili alternativi e relative infrastrutture, – uso di appalti pubblici a sostegno dei combustibili alternativi, – incentivazione non finanziaria, ad esempio: accesso preferenziale ad aree a circolazione limitata, politica dei parcheggi, corsie dedicate, – valutazione della necessità di punti di rifornimento di jet fuel rinnovabile negli aeroporti della rete centrale TEN-T – procedure tecniche, amministrative e normative per agevolare il processo autorizzativo della fornitura di combustibili alternativi.

5. Obiettivi: – stima del numero di veicoli che utilizzano combustibili alternativi previsti entro il 2020, 2025 e 2030, – livello di conseguimento degli obiettivi nazionali per la diffusione dei combustibili alternativi nei differenti modi di trasporto (strada, ferrovia, vie navigabili e trasporto aereo), – livello di conseguimento degli obiettivi nazionali, anno per anno, per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi nei differenti modi di trasporto, – informazione sulla metodologia applicata per tener conto dell’efficienza dei punti di ricarica.

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