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Ven, Apr
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Carburanti ecologici, nautica e formazione

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Abbiamo intervistato Alberto Salioni, docente di fisica tecnica al Politecnico e presso l’Associazione Formazione Centro Padre Piamarta di Milano.

64 ragazzi che frequentano scuole tecniche e professionali ha partecipato ad un percorso di formazione per approfondire sia da un punto di vista teorico che pratico lo studio delle fasi di installazione di un impianto GPL su un motore marino. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Consorzio Ecogas e il CNR-ISMAR di Ancona. Ecco cosa ci ha raccontato.

Come è nata l’idea di un percorso formativo legato all’utilizzo del GPL nella nautica?
In ogni ambito della formazione professionale in cui abbiamo operato abbiamo sempre creduto al contributo che il lavoro porta al benessere collettivo oltre che all’empowerment personale del singolo lavoratore. Il settore motoristico, grazie all’apporto dell’esperienza e delle sensibilità del personale che si occupa della parte tecnico professionale, si è dimostrato pronto a cogliere i suggerimenti proposti da importanti istituzioni del settore e dall’andamento del mercato, che richiede oggi un progresso tecnologico rispettoso della natura e dell’uomo senza abbassare la qualità della vita. È stato dunque facile fare matching fra i suggerimenti proposti dal Consorzio Ecogas e le competenze presenti al Centro Padre Piamarta per elaborare un progetto riguardante l’installazione di impianti GPL su imbarcazioni da diporto, dove questa tipologia di impianti è quasi del tutto assente e dove i vantaggi derivanti da una maggiore diffusione dei combustibili gassosi sarebbero altissimi in termini economici e di riduzione dell’impatto ambientale.

A quale tipologia di studenti è stato proposto?
Principalmente agli allievi del settore motorista del nostro CFP, ma l’invito è stato esteso anche a studenti degli altri settori e delle scuole di indirizzo tecnico.

Quali aspetti sono risultati di maggiore interesse e quali i vantaggi conseguiti?
Gli aspetti maggiormente motivanti sono stati quelli di poter frequentare un corso modulare monotematico di una settimana completamente dedicato all’approfondimento teorico e motivazionale, all’installazione completa di un impianto GPL al confronto con esperti di settore, all’uscita di due giorni presso il CNR ed il cantiere navale di Ancona per gli approfondimenti più specificamente rivolti al settore della nautica da diporto.

Come ritiene sia stato percepito il concetto della tutela ambientale?
I docenti sono convinti che il tema sia stato molto ben percepito. In ogni ambito si sottolinea la ricaduta ecologica del lavoro del tecnico meccatronico delle autoriparazioni: durante gli approfondimenti sulla diagnosi dedicata al controllo delle emissioni, nelle ore dedicate agli approfondimenti sulla mobilità elettrica cittadina, negli spazi didattici dedicati alla fisica, alla sicurezza e alle scienze. In questo senso il progetto dell’installazione di impianti GPL nella nautica si configura come offerta formativa di eccellenza in un percorso già disegnato in precedenza.

Contate di ripetere l’esperienza durante il prossimo anno scolastico?
Speriamo vivamente di poter contare su nuovi finanziamenti, ma come equipe abbiamo già deciso di rendere strutturale questo tipo di proposta tagliando eventualmente la trasferta ad Ancona se non potremo disporre di risorse economiche adeguate.

Un invito ai ragazzi e un auspicio in quanto insegnante.
Come docente auspico che su questi temi si possa sempre contare sulla sensibilità di organizzazioni come il Consorzio Ecogas che ha garantito sempre sostegno tecnico-organizzativo e la presenza di esperti sempre capaci di entrare in grande empatia con i ragazzi. Spero anche di poter consolidare contatti con aziende del settore come Landi Renzo che ha fornito gratuitamente gli impianti, le attrezzature e il supporto tecnico ai docenti per far fare esperienza ai ragazzi. E conto anche sulla capacità di visione degli enti finanziatori nel continuare a garantire le risorse per permetterci di replicare queste importanti iniziative. Ai ragazzi mando il mio abbraccio e l’invito a diventare meccanici in gamba in grado, col proprio lavoro, di garantire un futuro sereno per sè e per i propri cari collaborando alla realizzazione di un mondo più piacevole in cui abitare.

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