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Gio, Apr
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Vittime della strada, l’obiettivo è più vicino?

Sicurezza
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Celebrata lo scorso 17 novembre la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, osservata in un numero crescente di Paesi in tutto il mondo.

Il tema di quest’anno: Obiettivo 2020: riduzione del 50% di morti e feriti gravi nelle collisioni stradali.

Sono ben 1.250.000 le persone che ogni anno, nel mondo, perdono la vita a causa di un incidente stradale, 50 milioni i feriti. L’Organizzazione mondiale della sanità denuncia inoltre che proprio gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra le persone di età compresa tra 15 e 29 anni e che quasi la metà delle vittime sono utenti vulnerabili: pedoni, ciclisti e motociclisti.

In Italia, secondo i dati Aci-Istat, nel 2016 i morti sono stati 3.283 (9 al giorno), i feriti 249.175, di cui 17.000 gravi, 46 ogni giorno. Costo sociale che Aci stima in 17.5 miliardi, l’1.1% del Pil.

Il governo – ha detto il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nenciniha fatto della sicurezza stradale una priorità.

Come fa notare il ministero dei Trasporti: nonostante i progressi registrati dal 2001 le statistiche a livello europeo dopo mostrano una stagnazione nel 2014 e 2015; segnali di ripresa del miglioramento nel nostro Paese, con una riduzione del 4,2% delle vittime nel 2016. Miglioramento non sufficiente per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti. Sono in corso iniziative che riguardano politiche e strategie di intervento, utenza vulnerabile, sicurezza delle infrastrutture stradali.

Tra le azioni in essere va ricordata quella normativa, con l’introduzione del reato di omicidio e di lesioni personali per chi, per comportamenti trasgressivi ad elevato rischio, provoca un incidente con morti o feriti gravi. È prevista la revisione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale - orizzonte 2020.

Il Mit ha inoltre già dedicato oltre il 40% degli investimenti previsti nel piano 2015-2019 per la rete stradale nazionale – 8,2 miliardi – per manutenzione straordinaria e opere di messa in sicurezza di oltre 3.600 Km di strade.

Strategie e misure accompagnate da azioni di enforcement sui comportamenti a rischio, come quelle in ambito autostradale con i sistemi di controllo della velocità che hanno determinato una riduzione del 25% della velocità di punta e del 15% della velocità media.

Rimane l’impegno – conclude Nencini – per l’approvazione della norma che prevede la sospensione della patente per chi guida utilizzando gli smartphone, prima causa di mortalità sulla strada e della salvaciclisti, che prevede l’obbligo per gli automobilisti di rispettare la distanza di 1,5 mt dal ciclista in fase di sorpasso.

Ha detto la sua anche il Parlamento europeo, che vuole ridurre il numero di morti sulle strade rendendo obbligatori in ogni nuovo veicolo nell’UE sistemi di assistenza alla guida. Perché l’errore umano, dice, è responsabile di oltre il 92% di tutti gli incidenti stradali.

Quella contro l’incidentalità stradale è una guerra dura che, però, possiamo vincere – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente Acinon lo dico io, lo dicono le statistiche. Nel 2001 i morti sulle strade del nostro Paese erano 7.096; l’anno scorso sono stati 3.283: il 53.7% in meno. La strada è ancora lunga, ma se tutti faranno la loro parte, raggiungeremo l’obiettivo.

 

La storia

Dal 1995, le Ong (Organizzazioni non governative) che rappresentano e difendono le vittime della strada aderenti alla Fevr (Federazione Europea delle Vittime della Strada) osservano questa Giornata (avviata da Road Peace nel Regno Unito nel 1993), prima come Giornata europea del ricordo, ma ben presto come Giornata Mondiale quando le Ong di Sud Africa, Argentina e Israele si sono unite. L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e l’Onu (Nazioni unite) ne promuovono il riconoscimento a livello mondiale.

 

L’Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Definisce 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals - in un grande programma d’azione per un totale di 169 traguardi. L’avvio ufficiale degli obiettivi ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

L’obiettivo 3 Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età si prefigge, al punto 6, di dimezzare il numero globale di morti e feriti a seguito di incidenti stradali entro il 2020.

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