Lo avevamo anticipato nello scorso numero: a fine 2015 i veicoli a GPL e metano in Italia hanno superato i 3 milioni.
Traguardo considerevole (che potrebbe essere ampiamente superato senza problemi né di reperibilità di prodotto, né di assistenza e rifornimento…) al quale si è giunti grazie all’impegno degli operatori del settore, leader nel mondo, e delle Istituzioni, che hanno riconosciuto il fondamentale ruolo dei carburanti gassosi per l’abbattimento delle emissioni inquinanti.
Viene consentito ai mezzi a gas la libera circolazione in caso di superamento dei livelli di inquinamento ma solo saltuariamente sono stati concessi incentivi. Nonostante un ottimo prezzo alla pompa, soprattutto nell’ultimo semestre, il mercato langue, sia per le trasformazioni nelle officine specializzate, sia per le nuove immatricolazioni. Di incentivi ce ne sono pochi e si parla solo di elettrico, nonostante gli evidenti problemi tecnologici e ambientali.
https://www.ecomobile.it/index.php/it/notizie-it/146-mercato-it/1303-15-anni-di-gas-auto-per-l-ambiente#sigProIda6e7cfb83b
Analizzando i dati rielaborati dal Consorzio Ecogas, presentati agli Operatori a margine dell’assemblea annuale che si è svolta a Bologna il 13 luglio, è emerso chiaramente che GPL e metano riscuotono il gradimento degli automobilisti italiani, ma necessitano di un piccolo aiuto per superare lo scoglio psicologico del maggior costo iniziale da sostenere. Gli anni più favorevoli per unità vendute o trasformate a gas hanno visto iniziative di incentivazione. Record nel 2009 con 658.647 immatricolazioni e collaudi. La maglia nera tocca invece al 2003, con 117.294 unità, contro un 2015 che comunque non ha brillato, a quota 278.016, ma è l’annata peggiore per le trasformazioni, in particolar modo a metano.
E il 2016 riconferma il trend negativo, nonostante l’indubbia convenienza: mai il rapporto tra il prezzo della benzina e quello del gas è stato così vantaggioso.
Nell’anno d’oro 2009 il prezzo del GPL era poco meno della metà di quello della benzina, mentre oggi si avvicina a costare solo quasi un terzo! Ma, diversamente da allora non ci sono incentivi. L’automobilista, invece dell’importante risparmio, vede il prezzo relativamente basso della verde (se confrontato con gli iperbolici livelli del 2012) e non sente il bisogno di rivolgersi alle alimentazioni alternative a gas frenato dalla mancanza di contributi che lo inducano ad affrontare la spesa della trasformazione.
Fortemente penalizzati sono i costruttori di impianti – nonostante le notevoli esportazioni – e le officine di installazione: molte hanno chiuso o sono a rischio.
Sembrerebbe più roseo il quadro relativo a proprietari e gestori di distributori stradali: grazie alla crescita del parco circolante, che è oggi a quota 8,1% sul totale vetture, i volumi di vendita di GPL e metano sono effettivamente aumentati. I consumi di GPL auto sono passati da 1.099 migliaia di tonnellate nel 2009 a 1.642 nel 2015. Per il metano i 734 milioni di metri cubi del 2009 sono saliti a 1.102 nello scorso anno. Ma pesano i continui cali di erogato per ogni distributore, dovuti all’aumento dei punti vendita spesso non razionale, favorito da norme miopi e lacunose pertanto soffrono le compagnie di distribuzione e pesantemente anche i gestori con un conseguente peggioramento del servizio agli utenti. Inoltre, se non ripartono immatricolazioni e trasformazioni, il circolante è destinato a calare…
Dall’assemblea bolognese, che ha affrontato queste tematiche, è emersa la necessità di fare fronte comune contro la crisi e rendere evidenti ad utenti finali e decisori i plus energetici e ambientali di GPL e metano.
Ci stiamo confrontando per elaborare una strategia di riposizionamento del comparto – ha dichiarato Alessandro Tramontano – i prodotti GPL e metano per auto hanno un futuro importante, anche grazie alla possibilità di ricavarli da fonti rinnovabili. Passeremo attraverso gli Stati Generali del Settore, come richiesto anche da molti Associati, raffrontandosi con altre Associazioni di categoria e Istituzioni.
Leonardo Nappi, Tartarini Auto: Solo l’unità del Settore potrà determinarne un vero sviluppo, passando attraverso un congresso degli operatori, per un Consorzio più forte che sappia fare sistema e presentarsi al mondo politico e istituzionale.
Sono oltre 18 milioni le auto a benzina in circolazione – ha sottolineato Mauro Barbaccini, responsabile officine del Consorzio Ecogas – e per molte la trasformazione a gas rappresenta una vantaggiosa opportunità. Senza contare che oggi anche i diesel possono essere convertiti con il sistema mixed fuel, riducendo notevolmente costi ed emissioni inquinanti.
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